NBA, gli italiani con più stagioni nel campionato americano

L’NBA è il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a basket. Arrivarci è tutt’altro che semplice, ma d’altronde sognare non costa nulla e per alcuni quel desiderio che cullavano da piccoli si …

L’NBA è il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a basket. Arrivarci è tutt’altro che semplice, ma d’altronde sognare non costa nulla e per alcuni quel desiderio che cullavano da piccoli si è persino realizzato. Va da sé che il campionato americano è sempre stato più raggiungibile per i giocatori statunitensi, mentre per gli europei il discorso è stato ancora più difficile.

Soltanto da pochi anni si sono rotti questi confini e abbiamo potuto constatare come alcuni di loro siano riusciti ad imporsi nella più importante lega cestistica del mondo pur arrivando dal Vecchio continente. Luka Doncic, oggi, è un volto dell’NBA alla pari di altri fenomeni a stelle e strisce. Così come lo è Giannis Antetokounmpo che è riuscito anche a diventare campione da assoluto protagonista con i Milwaukee Bucks.

Ora, invece, i riflettori sono tutti puntati su Victor Wembanyama, francese classe 2004 alto 206 cm con una proprietà di palleggio, di coordinazione e di tiro dalla distanza certamente non comune per un giocatore della sua stazza, chiamato con la prima scelta al Draft di quest’anno dai San Antonio Spurs. Un ragazzo con queste doti non si era mai visto prima e ora il compito di renderlo campione spetta ad un maestro come Gregg Popovich, uno che di vittorie e fuoriclasse allenati se ne intende.

Tuttavia, non sono soltanto questi i nomi delle star europee dell’NBA e negli anni ci sono stati anche alcuni italiano. L’ultimo in ordine cronologico è arrivato appena un anno fa, con Simone Fontecchio scelto dagli Utah Jazz con cui sta ancora cercando di ritagliarsi il proprio spazio pur facendo vedere buone cose. Se in Europa e in Nazionale, il suo valore non si discute, diverso è il discorso Oltreoceano, dove i ritmi e il tipo di gioco è molto differente rispetto a quelli del Vecchio Continente.

In tanti, compresi gli stessi statunitensi, hanno fatto fatica ad imporsi nella lega dopo averlo fatto con squadre europee. Altri, invece, ci sono riusciti e tra questi ci sono anche alcuni italiani che sono riusciti a restare per diverse stagioni negli USA. Vediamo quindi chi sono i giocatori azzurri che hanno giocato per più anni in NBA.

Gli italiani che hanno giocato di più in NBA

Apriamo questa lista partendo da Stefano Rusconi e Vincenzo Esposito, tra i migliori giocatori degli anni Novanta e chiamati, seppur in momenti diversi, nello stesso anno in NBA, nel 1995. Il primo è stato ingaggiato dai Phoenix Suns, ma poi, dopo 7 partite, fa ritorno in Italia per giocare nuovamente tra le fila della Pallacanestro Treviso. Esposito, invece, riuscì a restarci un po’ di più. Ingaggiato dai Toronto Raptors, il casertano gioca 30 partite facendo in tempo anche a piazzare 18 punti al Madison Square Garden contro i New York Knicks.

Con una stagione all’attivo, troviamo anche Nico Mannion, che viene scelto nel 2020 dai Golden State Warrios. Rimane nella Baia fino a fine 2021 venendo anche “retrocesso” nella squadra satellite della G-League, e poi arriva in Italia alla sua prima esperienza in Europa giocando prima per la Virtus Bologna e da quest’anno per il Baskonia in Spagna.

Al momento sono due le stagioni in America per Fontecchio, così come per Paolo Banchero, mentre dopo troviamo Luigi Datome e Nicolò Melli, altri due capisaldi della Nazionale italiana degli ultimi anni. Il sardo si è ritirato proprio in occasione della sua ultima partita con gli azzurri al Mondiale scorso, non prima, però, di provare l’esperienza Oltreoceano dove ha giocato per tre stagioni (dal 2013 al 2015) dividendosi tra Detroit Pistons e Boston Celtics. Melli, invece, è arrivato in NBA nel 2019 e ci è rimasto fino al 2021, giocando per New Orleans Pelicans e Dallas Mavericks.

Tre stagioni anche per Mike D’Antoni, che prima di diventare leggenda all’Olimpia Milano ha giocato per Kings (all’epoca di sede a Kansas City), Spirits (St. Louis) e Spurs.

Poi troviamo altri tre oriundi, Alex Acker, in NBA dal 2005 al 2009, Travis Diener, dal 2005 al 2010 e Ryan Aricidiacono, ancora nel giro della lega dopo aver esordito nel 2017.

Il primo italiano ad imporsi in NBA è stato però Andrea Bargnani, chiamato con la prima scelta al Draft del 2006 dai Toronto Raptors, con cui ha viaggiato a 20 punti di media. La sua esperienza Oltreoceano si è svolta in gran parte con la maglia dei canadesi, per poi chiuderla, dopo tanti infortuni, con New York Knicks e Brooklyn Nets nel 2016.

Un altro big del basket italiano che è riuscito non solo ad affermarsi come uno dei migliori giocatori della lega, ma anche a diventare campione e vincitore della gara del tiro da tre nell’All Star Game nella stagione 2013/2014 con la maglia di San Antonio, è Marco Belinelli, in NBA dal 2007 al 2020 giocando per Warriors, Raptors, Hornets, Bulls, Spurs per l’appunto, Kings, di nuovo Hornets, Hawks, 76ers e ancora Spurs.

Ma il record per l’italiano con più stagioni in NBA spetta a Danilo Gallinari, che nel 2017 è stato anche l’atleta italiano più pagato con un contratto da 65 milioni di dollari in tre anni dai Los Angeles Clippers. Un’offerta irresistibile, decisamente più alta rispetto a quanto guadagnano i giocatori di basket della Serie A, ma che certifica appieno il valore del cestista. L’ala di Sant’Angelo Lodigiano gioca nella lega americana dal 2008 affermandosi ad altissimi livelli, tanto da giocarci tuttora nonostante i vari infortuni che hanno frenato la sua ascesa.