Tennis, 5 curiosità che non sapevi

Oggi il tennis sta vivendo una nuova epoca di successo e ciò grazie ai risultati raggiunti dai Big Three, primi di sempre a riuscire nell’impresa di conquistare almeno 20 titoli Slam nel maschile. Federer è …

Oggi il tennis sta vivendo una nuova epoca di successo e ciò grazie ai risultati raggiunti dai Big Three, primi di sempre a riuscire nell’impresa di conquistare almeno 20 titoli Slam nel maschile. Federer è stato il primo a centrare questo obiettivo grazie alla sua classe e al suo talento smisurato, mentre in seguito lo hanno raggiunto anche Nadal e Djokovic che sono riusciti peraltro ad alzare ulteriormente l’asticella. Lo spagnolo ha vinto 22 Major, mentre il serbo ha fatto ancora meglio vincendone 24. Gli ultimi nella stagione scorsa, dove per poco non è riuscito a completare il Grand Slam tanto sognato perdendo in finale di Wimbledon contro la nuova stella del tennis mondiale Carlos Alcaraz, che ora si giocherà vittorie e primati con Jannik Sinner, primo italiano a raggiungere la terza posizione del ranking dai tempi di Pietrangeli, come si legge in questo articolo.

Tutti fenomenali interpreti di un gioco che avrebbe origine già in epoca medievale. Questo è quanto sostengono diversi esperti che riportano tracce di una prima forma di tennis in varie testimonianze dell’epoca. Con il passare degli anni, si giunge quindi prima alla pallacorda, praticata prima in Inghilterra ai tempi di Enrico V e poi in Francia, Spagna, Italia e Impero austro-ungarico.

Le origini del tennis attuale, invece, vengono fatte risalire al 1873, quando viene ufficialmente brevettato il gioco da un maggiore dell’esercito inglese, Walter Clopton Wingfield. Da quel momento all’istituzione del primo torneo ufficiale il passo è breve. A Wimbledon, nel 1877, si gioca il primo torneo della storia, mentre in seguito si espanderà nel resto del mondo, con la creazione di tanti altri tornei.

Fu l’inizio di una storia che negli anni ha appassionato milioni e milioni di persone che, però, magari non sono a conoscenza di tutti gli aspetti del tennis. Vediamo quindi quali sono cinque curiosità su questo sport che non tutti conoscono.

Perché le palline sono gialle e pelose

È talmente diventata consuetudine che forse in pochi se lo chiedono, ma c’è una ragiona ben precisa se le palline utilizzate oggi sono gialle e pelose. Il colore deriva dal fatto che in questo modo consente agli spettatori di poterle ben visualizzare sullo schermo della televisione. In passato, invece, erano bianche e ciò rendeva difficile individuarle mentre si guardava una partita alla tv. Per questo, nel 1972, si è optato per la modifica. Il pelo, invece, è sempre stato necessario, poiché se le palle fossero lisce i tennisti schizzerebbero via. Quindi, questa caratteristica è stata data proprio per consentire ai giocatori di imprimere forza e di dare una traiettoria ben precisa alla pallina.

Perché i tennisti controllano le palline prima di servire

Sarà capitato a chiunque chiedersi il motivo per il quale i tennisti perdono qualche secondo prima di servire per scegliere le palle. Ebbene, questo comportamento è dovuto dal fatto che le palline, con i lunghi scambi a cui sono sottoposti, perdono la loro pressione. Si sgonfiano in poche parole. Per questo, ciascun giocatore le controlla attentamente prima di battere, scegliendo quelle più gonfie e scartando quelle più sgonfie e usurate.

Perché si dice “Love” e “Deuce”

Durante un game di un match capita spesso che un giocatore rimanga a zero nelle varie fasi del gioco. Ebbene, lo zero non viene pronunciato esplicitamente dall’arbitro, che invece pronuncia la parola “Love”. Secondo molti, ciò deriva da una termine francese, “l’oeuf”, che significa “l’uovo” e che sarebbe utilizzato sin dagli inizi del tennis. “Love” non sarebbe quindi altro che l’anglicizzazione dello stesso termine francese che da lì in poi è stato ed è tuttora utilizzato in ogni partita. “Deuce”, invece, non significa pareggio, bensì “due”, e ciò perché indicherebbe i punti da mettere a segno prima che si concluda il game.

Perché i tennisti urlano quando colpiscono la palla

In diversi casi, si sentono spesso delle urla provenire dai giocatori. Ciò avviene soprattutto nelle fasi più avanzate di un match e questo perché molti ricorrono a questa “tecnica” per far uscire meglio l’aria e gestire meglio la respirazione nei momenti più faticosi della partita. È altrettanto vero, però, che per alcuni è quasi più uno sfogo, mentre per altri è addirittura diventato un marchio distintivo del loro gioco.

La partita più lunga della storia

Di base, un match di tennis non ha una vera e propria durata prestabilita e molte partite si concludono anche oltre le quattro ore di gioco. Questo soprattutto nei tornei al meglio dei cinque set. Ma è capitato anche che un incontro si giocasse in più giorni, con durate che hanno addirittura abbattuto la soglia delle cinque ore. Ebbene, c’è un caso in particolare che ad oggi è il record della partita più lunga della storia del tennis. Si è giocata a Wimbledon nel 2010, protagonisti Nicolas Mahut e John Isner, che si sono spinti fino alle 11 ore e 5 minuti di gioco con vittoria in favore dello statunitense.